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Dizionario demografico multilingue (Italiano - prima edizione del 1959)

Differenze tra le versioni di "Grado di affollamento"

Da Demopædia.
(Bernardo Colombo, ed. 1959)
(Bernardo Colombo, ed. 1959)
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Versione delle 21:28, 4 feb 2010

Grado di affollamento  (affollamento, s.m., grado di —)


Le famiglie generalmente vivono in abitazioni1, cioè in un locale, o in un insieme di locali destinati funzionalmente alla convivenza familiare. Esse possono però, a motivo di particolari situazioni contingenti, occupare provvisoriamente alloggi di fortuna1 (grotte, baracche, cantine, ecc), detti anche alloggi precari1, o alloggi impropri1. La dimensione delle abitazioni viene spesso misurata dal numero dei loro vani2, o locali2, o anche in base alla superficie abitabile3, o al volume dei vani abitabili3, o ad altri indici similari. Il grado di affollamento4 delle abitazioni viene definito in termini del numero di persone che vi abitano, da un lato, e delle loro dimensioni, dall’altro. La determinazione di criteri di differenziazione circa il grado di affollamento consente di distinguere fra abitazioni sovraffollate5, e abitazioni non affollate6. In Italia, si considerano abitazioni non occupate7 quelle che risultano non utilizzate, perché di recente costruzione, o in riparazione, o sfitte, ecc, ed anche quelle che sono occupate periodicamente da famiglie che dimorino abitualmente altrove.

  • 1. alloggio, s.m. — alloggiare, v.i. e t.
    Genericamente, in Italia, si chiama casa (s.f.), o fabbricato (s.m.), un immobile destinato aduso di abitazione. Frequenti soprattutto nelle città sono le case di appartamenti, con più alloggi. Anche in Italia, secondo l’uso europeo, il computo del numero dei piani di una casa viene fatto escludendo dal novero il piano terreno (mentre negli Stati Uniti il piano terreno costituisce il first floor; e lo stesso avviene in Brasile).
  • 2. Si distingue, nei censimenti italiani, fra vani utili, o stanze, e vani accessori.
    Secondo la definizione adottata pel censimento del 4 novembre 1951, sono vani utili quelli che godono di luce ed aria dirette, ed hanno ampiezza tale da contenere almeno un letto; tutti i rimanenti sono vani aecessori. Sono tali, in particolare, anche quelli che, pur possedendo i suddetti requisiti, sono destinati ai servizi igienici o al disimpegno di altri vani. Definizioni diverse sono state adottate per altre rilevazioni.
  • 5. sovraffollate, agg. — sovraffollamento, s.m.


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