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Dizionario demografico multilingue (Italiano - prima edizione del 1959)

Rapporto di mascolinità dei concepiti

Da Demopædia.
Rapporto di mascolinità dei concepiti  (concepit-o, -a, pp., agg. e s., rapporto di mascolinità dei —)


A seconda dei dati disponibili è possibile ottenere in vari modi successioni di quozienti (133-4) che rappresentino l’andamento della fecondità, o fertilità (cfr. 621), in funzione dell’età delle madri, o dei padri, o della distanza dal matrimonio (633-2*): e si parla, a questo proposito, genericamente di tavole di fecondità1, o di tavole di fertilità1. Tavole (153-1) siffatte vengono costruite seguendo la storia di una generazione (116-2) di nati o di matrimoni, o registrando la esperienza di un aggregato di generazioni, in un ristretto periodo di tempo, pari di solito ad un anno di calendario (137-1*). Esse possono contenere più funzioni della fecondità2, o funzioni della fertilità2, come la frequenza delle nascite in relazione alle donne (od agli uomini, od ai matrimoni), a una certa età o durata, o il numero complessivo, e quindi il numero medio individuale, di nati sino a quella età o durata, ecc. La somma dei quozienti specifici (134-6) per età o durata, estesa all’intero periodo riproduttivo (620-1), fornisce quello che può dirsi un indice cumulativo di fecondità finale3, o indice cumulativo di fertilità finale3 (cfr. 136-2), il cui preciso significato dipende dal metodo di calcolo dei quozienti predetti. Ad esempio, sommando per tutte le età del periodo riproduttivo i quozienti di fecondità femminile specifici per età (cfr. 631-8) si ottiene una misura cumulativa della fecondità femminile al termine del periodo riproduttivo, che, moltiplicata per la frazione di femmine fra i nati vivi, fornisce il cosiddetto saggio lordo di riproduttività femminile (711-4). A proposito della composizione secondo il sesso (320-1) dei nati, i modi più usuali di presentarla consistono nel calcolo, o della proporzione dei maschi fra i nati4, o del rapporto di mascolinità dei nati5 (cfr. 320). Si parla anche spesso di rapporto dei sessi secondario5 per indicare la bilancia sessuale alla nascita, mentre il rapporto di mascolinità dei concepiti7 (cfr. 602-1*) viene designato come un rapporto dei sessi primario7. A questo si appaia la corrispondente proporzione dei maschi fra i concepiti6, tuttora mal nota.

  • 1. Si usa precisare: tavole di fecondità dei matrimoni (cfr. 621), o tavole di fertilità dei matrimoni, per designare una successione di quozienti in funzione della distanza dalle nozze (633-2*).
  • 3. Trattasi di una misura di fecondità finale (632-3) di una generazione fittizia (713-3), che attraversi l’intero periodo riproduttivo (620-1) senza subire perdite e manifestando la tendenza a prolificare (623-1*) misurata dai quozienti della tavola.
    Per l’uso, in espressioni del genere, dei vocaboli prolificità e produttività cfr. 601-6*.
  • 5. Il rapporto dei sessi terziario, mal definibile nelle popolazioni umane, sarebbe quello calcolato per coloro che giungono in età atta al matrimonio (cfr. 504-1).


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