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Dizionario demografico multilingue (Italiano - prima edizione del 1959)

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Da Demopædia.


Questa pagina è un brano della prima edizione del dizionario demografico multilingue.
Sopprimere prego questo avvertimento se lo modificate.
Introduzione | Prefazione | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93

Nuzialità

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Lo studio della nuzialità1 si occupa dell’analisi quantitativa del fenomeno dei matrimoni2, unioni3 fra persone di sesso diverso, regolate dalla legge o dal costume, da cui derivano particolari diritti e doveri per i contraenti e la loro prole. Si parla di matrimonio4, oltre che di nozze4 (pl.), anche per designare la cerimonia con cui, in forme previste dalla legge o dal costume, dette unioni vengono sancite. Le persone che contraggono il vincolo matrimoniale sono chiamate sposi5, o coniugi5: rispettivamente, secondo il sesso, trattasi dello sposo6, o marito6, e della sposa7, o moglie7. Congiuntamente, essi formano una coppia coniugale8.

  • 2. matrimonio, s.m. — matrimoniale, agg.
    Nello stesso senso si usano pure connubio (s.m.), unione legittima, o unione regolare, ecc.
    Nella terminologia giuridica corrente la voce letto (s.m.) prende il significato di matrimonio in espressioni come figli di primo letto.
  • 4. nozze, (s.f. pl.) è usato solo al plurale. — nuziale, agg.
  • 5. sposi, s.m. pl. — sposarsi, v.r., e anche, detto dell’uomo, ammogliarsi (v.r.), e della donna, maritarsi (v.r.).
    coniuge, s.m. — coniugale (agg.): si dice indifferentemente dell’uno come dell’altro soggetto del matrimonio.

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Le legislazioni matrimoniali1, ed i costumi matrimoniali2, o usanze matrimoniali2, presentano una grande varietà da Paese a Paese. Una popolazione, o società, è detta monogama3 quando un suo membro non può esser coniugato (515-5) simultaneamente con più di una sola persona dell’altro sesso, il coniuge (501-5). In caso diverso la popolazione è detta poligama4: e si distingue fra popolazioni poliandre5 e popolazioni poligine6, se la poligamia (502-4*) è limitata, rispettivamente, alla sola donna, che potrà avere contemporaneamente più mariti, od al solo uomo, che potrà avere più mogli.

  • 3. monogamo, agg. — monogamia, s.f. — monogamico, agg.: relativo alla monogamia.
  • 4. poligamo, agg. — poligamia, s.f. — poligamico, agg.: relativo alla poligamia.
    Il termine poligamia viene frequentemente usato nel senso di poliginia.
  • 5. poliandro, agg. — poliandria, s.f. — poliandrico, agg.: relativo alla poliandria.
  • 6. poligino, agg. — poliginia, s.f. — poliginico, agg.: relativo alla poliginia.

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In alcuni Paesi è riconosciuto efficace agli effetti della legge il solo matrimonio civile1 contratto secondo le forme previste dalla legge dello Stato e alla presenza di testimoni e di un ufficiale di stato civile (211-1*). In altri, si riconosce efficacia giuridica anche al matrimonio religioso2, celebrato nelle forme previste da una specifica confessione religiosa (341-2), salvo, eventualmente, l’adempimento di alcune formalità amministrative. In diverse società, accanto a queste unioni legittime (501-2*), formalmente sanzionate dalla legge, sussistono varie forme di unioni libere3, più o meno stabili, e non solennizzate dalla cerimonia o forma particolare stabilite dalla legge. Queste unioni sono più o meno diffuse, o accettate, a seconda degli usi sociali e degli ordinamenti giuridici vigenti in un dato Paese, e vengono anche variamente qualificate: come unioni consensuali3, forme di unioni stabili praticamente accettate dalla società, o come unioni illegittime3, quando forme del genere presentano piuttosto carattere di eccezione alla regola, od in altri modi vari, che sottolineano, sul piano legale o religioso, una situazione anomala, come quando si parla di concubinato3, di coabitazione3, o di unione irregolare3. Due individui di sesso diverso che convivono, in forma legittima o meno, costituiscono, tecnicamente, una coppia4.

  • 3. concubinato, s.m.: stato di unione illegittimaconcubino (s.m.) e concubina (s.f.): persona in stato di concubinato — concubinario, agg.
    coabitazione, s.f. — coabitante, s. e agg.
    La parola coabitazione (cfr. 512-3), di per sè, si riferisce solo al vivere nella stessa abitazione, non necessariamente pertanto, al vivere maritalmente, cioè al vivere come coniugi di fatto. Nello stesso senso si usa anche convivere (110-5*).

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In molti Paesi la legge fissa una età minima al matrimonio1, al disotto della quale è vietato contrarre matrimonio (501-2). Detta età può essere diversa pei due sessi, e varia a seconda dei Paesi. Altri divieti alla contrazione del vincolo matrimoniale vengono spesso stabiliti dalla legge. Così avviene, in particolare, a riguardo dei matrimoni fra consanguinei2, volendosi escludere la contrazione del vincolo tra persone legate fra loro da un certo grado di consanguineità3.

  • 1. Secondo la legge italiana, l’età minima al matrimonio è di 16 anni per i maschi e di 14 per le femmine, salvo dispensa, per casi eccezionali, che ammette al matrimonio l’uomo che abbia superato il 14.mo compleanno e la donna che abbia superato il 12.mo.
    L’espressione età matrimoniale serve ai demografi per indicare età atte al matrimonio, secondo il criterio fisiologico, o legale, o religioso.

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In alcuni Paesi vige la norma per cui la celebrazione delle nozze deve essere preceduta dalle pubblicazioni di matrimonio1, intese a dar pubblicità alle nozze progettate, in modo che coloro cui interessi possano fare opposizione. Talvolta è richiesta anche una preventiva autorizzazione al matrimonio2, o licenza di matrimonio2, perchè le nozze possano celebrarsi. A conclusione della cerimonia, spesso viene rilasciato un certificato di matrimonio3 ai nuovi sposi4, o sposi novelli4 (cfr. 501-5). La consumazione del matrimonio5 avviene — e allora si dice che il matrimonio è stato consumato5 — con l’unione carnale degli sposi.

  • 3. In Italia, le rilevazioni statistiche sulle caratteristiche dei matrimoni avvengono a mezzo di una scheda di matrimonio, compilata alla registrazione del-Vatto di matrimonio (cfr. 211) nel registro dei matrimoni (211-4).
  • 4. Prima delle nozze i futuri sposi sono detti fidanzati, a seguito di un fidanzamento, o scambio di promessa di matrimonio, fra i due, fatto con maggiore o minore solennità.

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Si ha endogamia1 in senso stretto quando gli sposi (501-5) debbono ambedue appartenere ad uno stesso gruppo (classe, stirpe, tribù, ecc.), ma il termine viene usato anche quando si osserva solo una accentuata tendenza, da parte dei contraenti matrimonio (501-2), ad appartenere ad uno stesso gruppo, generalmente di dimensioni limitate e ben individuato. Un gruppo di questo genere riceve la qualifica di isolato2, ed i confini che lo circoscrivono possono essere di varia natura, geografici, politici, etnici, sociali, religiosi, ecc. La norma o tendenza opposte danno origine, invece, all’esogamia3. Si chiamano matrimoni misti4 quelli in cui i contraenti differiscono fra loro per un carattere importante, come la razza, il gruppo etnico (333-2), la religione, la nazionalità e via dicendo. Nel caso di matrimoni fra persone presentanti certe caratteristiche comuni, per esempio sociali, o fisiche, o mentali, si parla di omogamia5, e nel caso opposto, di eterogamia6.

  • 1. endogamia, s.f. — endogamo, agg. — endogamico, agg.: relativo all’endogamia.
  • 3. esogamia, s.f. — esogamo, agg. — esogamico, agg.: relativo all’esogamia.
  • 5. omogamia, s.f. — omogamo, agg. — omogamico, agg.: relativo all’omo-gamia.
    Per misurare la tendenza di certe combinazioni di caratteristiche dei contraenti matrimonio a presentarsi più spesso di quanto avverrebbe per puro caso, si possono impiegare gli indici di attrazione del Benini.
  • 6. eterogamia, s.f. — eterogamo, agg. — eterogamico, agg.: relativo all’eterogamia.
    Gli indici di repulsione del Benini valgono, in questo caso, per misurare la tendenza di certe combinazioni di caratteristiche ad escludersi (cfr. nota precedente).

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Introduzione | Prefazione | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93