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Dizionario demografico multilingue (Italiano - prima edizione del 1959)

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Da Demopædia.


Questa pagina è un brano della prima edizione del dizionario demografico multilingue.
Sopprimere prego questo avvertimento se lo modificate.
Introduzione | Prefazione | Indice
Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93

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Le principali unità statistiche1 considerate in demografia possono, secondo la loro natura, venir raggruppate in due categorie: una di unità astratte, costituite da eventi (201-3), ed una di unità concrete. Fra queste ultime, una delle più importanti è l’individuo2, o persona2. Non esiste in italiano un vocabolo specifico per designare quella complessa unità di carattere economico-sociale, costituita da un insieme di individui abitualmente coabitanti (503-3*) e conviventi (110-5*), chiamata ménage in francese, household in inglese e Haushalt in tedesco. Appropriato, in questo senso, era il termine di fuoco3, o focolare3, usato nei censimenti (202-1*) anteriori al 19° secolo: lo stesso richiamo all’elemento materiale metteva infatti in risalto l’unità della azienda domestica (cfr. 110-5*). Un concetto corrispondente — almeno per quanto concerne l’Italia — potrebbe oggi venir reso coll’espressione famiglia in senso statistico, o famiglia di censimento (cfr. 115), tenendo però presente il fatto che la definizione di famiglia può variare da un censimento all’altro, anche nello stesso Paese. Variando secondo i Paesi, o secondo i casi, la definizione predetta, è stato raccomandato — per facilitare i confronti internazionali — di distinguere fra le convivenze di carattere familiare4, o convivenze familiari4 (neoL; cfr. anche 115-1*), ciascuna costituita da un gruppo di persone coabitanti e che consumano in comune i pasti, e le convivenze non familiari5 (neol.), costituite da individui viventi insieme in particolari istituzioni (caserme, collegi, conventi, carceri, ecc). Un individuo che viva solo viene generalmente considerato una (in senso statistico) famiglia di un solo membro6. A seconda dei casi, i dozzinanti7 presso famiglie private, o anche talvolta i semplici locatari di camere ammobiliate8, possono essere inclusi o meno nelle convivenze familiari che li ospitano.

  • 1. Si può distinguere fra unità statistica, intesa come elemento individuale della classificazione (130-7*), e unità di rilevazione (cfr. 130-4), punto di riferimento individuale della rilevazione. Ad esempio, nei censimenti della popolazione (202-1) la famiglia è unità di rilevazione, mentre all’atto delle classificazioni dei risultati della rilevazione si possono assumere, volta a volta, quali unità statistiche, la famiglia, l’individuo, ecc.
  • 2. Tempo addietro, nello stesso senso, si parlava anche di anima, o testa. Va notato, però, che in alcuni documenti storici il vocabolo testa sta a designare i soli individui adulti (324-5).
    Nel linguaggio corrente il termine gente (s.f.) serve talvolta come plurale di persona: così, ad esempio, nelle espressioni gente anziana, gente sposata.
  • 3. Nei documenti antichi, spesso la famiglia include anche i servi, ed il vocabolo assume un significato analogo a quello di 110-3.
  • 5. Nell’uso italiano, quando si parla semplicemente di convivenza (s.f.; convivere, v.i.: vivere insieme; in particolare, prendere i pasti in comune -— convivente, s. e agg.), specialmente con riferimento alle rilevazioni dei censimenti della popolazione (202-1), si intende riferirsi alle convivenze non familiari. In realtà, la voce può ammettere una accezione più generale ed abbracciare anche le convivenze familiari.
  • 7. Il dozzinante (s.m.) — anche detto pensionante (s.m.)— ottiene cibo e alloggio dietro corresponsione di un canone a titolo di pensione.

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Quando una convivenza di carattere familiare (110-4) comprende più persone (110-2), queste possono essere dette membri della famiglia1, o componenti della famiglia1 (115-1*), ed una di loro essere considerata come capofamiglia2, o capo famiglia2, intendendosi in queste espressioni il termine famiglia con una accezione assimilabile a quella di convivenza di carattere familiare. Non vi è regola fissa nell’individuare chi debba essere considerato capofamiglia: talvolta esso si id entifica in quel componente che costituisce la principale fonte di entrata3 (358-3) per la famiglia medesima. Nei modelli (206-1) usati nei censimenti (202-1*) di solito appare un quesito concernente la relazione4, o il legame4, esistente fra il capofamiglia e gli altri membri della stessa: ciò consente, eventualmente, di ripartire in diversi gruppi i membri di una cosiddetta convivenza familiare complessa5, cioè di una convivenza familiare i cui membri non appartengono tutti alla stessa famiglia naturale in senso stretto (113-1).

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Il termine famiglia1 (cfr. 113 e 115), nel senso più usuale, si richiama ai legami naturali connessi col processo della riproduzione (620-1*), soprattutto nella misura in cui questi legami, data la loro importanza, vengono socialmente sanzionati da strette norme legali o di costume. La famiglia, nel senso ora visto, poggia fondamentalmente sul vincolo fra sposi (501-5) che ha origine nel matrimonio (501-2), da un lato, e dall’altro sulla relazione (111-4) che sussiste fra genitori2padre3 o madre4 — e loro figli5, abbracciando con questo vocabolo tanto i figli6, di sesso maschile, quanto le figlie7.

  • 1. famiglia, s.f. — familiare, agg. e s.: persona di famiglia.
    In molti Paesi la famiglia è definita dai codici, o da leggi speciali, agli effetti civili, previdenziali, tributari, ecc. In questo senso si può parlare di famiglia legale.
  • 2. Al singolare si può dire genitore (s.m.) senza distinzione di sesso.
  • 3. padre, s.m. — paterno, agg.
  • 4. madre, s.f. — materno, agg.
  • 5. figlio, s.m. — filiale, agg.

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L’insieme costituito da genitori e loro figli (112-5) potrebbe essere denominato famiglia naturale in senso stretto1 (neol.). Considerati dal punto di vista delle loro mutue relazioni (111-4), i figli di una data coppia (503-4) di genitori si distinguono in fratelli2 e sorelle3, a seconda del sesso. L’insieme di fratelli e sorelle viene talvolta denominato fratellanza4. Figli che hanno un solo genitore (112-2*) in comune sono detti fratellastri5 o sorellastre6, a seconda del sesso.

  • 1. Si definisce famiglia naturale, in senso proprio, nell’ambito di una famiglia di censimento (115-1*), quella composta da soli individui uniti da vincoli di parentela (114-3*) ed affinità (114-8), anche se temporaneamente assenti il giorno del censimento.
  • 2. Fratelli e sorelle sono detti germani se hanno lo stesso padre e la stessa madre. In caso diverso, sono detti consanguinei o uterini, a seconda che abbiano lo stesso padre o la stessa madre.
    Si dice fratello di latte chi, pur non essendo effettivamente fratello di altri — nel senso del legame naturale —, ha preso il latte dalla stessa nutrice.
    Il plurale fratelli vale anche in senso comprensivo di tutti i figli, senza distinzione di sesso, da una data coppia.
  • 5. Si parla di fratellastri anche per indicare tutti insieme i fratellastri nel senso di 113-5 e le sorellastre.

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Due individui dei quali l’uno discende dall’altro, o che appartengono alla discendenza1 d’un medesimo ascendente2, sono detti parenti3. Il computo del grado di parentela4 fra due individui viene fatto in vari modi. Secondo il codice civile italiano, nella linea retta (114-3*) si contano tanti gradi quante sono le relazioni di filiazione, escluso il capostipite (114-1*), mentre nella linea collaterale (114-3*) i gradi si computano dalle stesse relazioni, salendo da uno dei parenti fino allo stipite comune e da questo discendendo all’altro parente, sempre restando escluso il capostipite. La relazione fra i genitori e i loro figli (112-5), denominata filiazione5 se vista dall’aspetto dei figli, considerata dall’aspetto del padre o da quello della madre prende il nome, rispettivamente, di paternità6 o di maternità6. Col termine figliolanza7, o prole7, si indica l’insieme dei figli di una coppia di genitori, od anche di uno solo di essi (cfr. 112 e 113). La parentela (114-3*), in senso proprio, definita da una relazione di consanguineità, è distinta dall’affinità8, vincolo che, per il matrimonio (501-2), nasce fra un coniuge (501-5*) ed i parenti dell’altro. Spesso, tuttavia, il linguaggio corrente fa rientrare gli affini (114-8*) nel novero dei parenti di un dato individuo.

  • 1. discendenza, s.f.: insiemedei discendenti (agg. e s.) da un dato individuo, che ne costituisce il capostipite (s.m.; e anche stipite, s.m.). Nello stesso senso si usa anche il vocabolo progenie (s.f.).
  • 2. ascendente, agg. e s, — ascendenza, s.f.: l’insienne degli ascendenti in linea retta (114-3*) di un dato individuo.
  • 3. parente, s. — parentela, s.f.: vincolo tra persone che discendono da uno stesso stipite ed anche insieme dei parenti di un dato individuo.
    Vi è parentela in linea retta fra persone di cui l’una discende dall’altra, e in linea collaterale fra persone che, pur avendo uno stipite comune, non discendono l’una dall’altra. In questo secondo caso, i parenti sono detti collaterali (agg. ff. s.m.).
  • 5. L’adozione (s.f. — adottare, v.t. — adottivo, agg.) istituisce un rapporto di filiazione che ha il suo fondamento nella legge, non nella natura.
    Si denomina affiliazione (s.f.) l’istituto giuridico per l’assistenza dei minori (324-4*) abbandonati.
  • 8. affinità, s.f. — affine, agg. e s.: persona legata ad un’altra da relazione di affinità.
    Si usa il vocabolo imparentarsi (v.r.) per indicare il divenire affine di un’altra persona per via di matrimonio (501-2).

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Nell’uso tecnico-demografico la famiglia1 è una unità statistica (110-1) che può essere definita in un modo diverso da Paese a Paese. Una unità del genere potrà più precisamente essere denominata famiglia in senso statistico1. La nozione di famiglia in senso statistico in qualche Paese è vicina a quella di famiglia naturale in senso stretto (113-1), in altri è basata su quello che può essere definito, in seno ad una convivenza di carattere familiare (110-4), come il nucleo familiare principale2 (neol.), consistente nel capofamiglia (111-2), nel coniuge (501-5*), e nei loro figli celibi (515-2) conviventi, in altri ancora può semplicemente coincidere con quella di convivenza di carattere familiare, oggetto di rilevazione nei censimenti (202-1*).

  • 1. L’esempio più notevole di famiglia in senso statistico è costituito dalla cosiddetta famiglia di censimento. In Italia, ai fini del censimento, si intende per famiglia un insieme di persone legate da vincoli di matrimonio (501-2), parentela (114-3*), affinità (114-8), adozione, affiliazione (114-5*), tutela (324-4*) o da vincoli affettivi, coabitanti (503-3*) ed aventi dimora abituale (310-6) nello stesso comune (303-1), che normalmente provvedono al soddisfacimento dei bisogni mediante la messa in comune di tutto o parte del reddito di lavoro o patrimoniale da esse percepito. Fanno altresì parte della famiglia le persone di servizio e quelle che assolvono, dietro retribuzione, altri specifici servizi di ordine superiore (precettori, dame di compagnia, ecc), purché risultino coabitanti e conviventi (110-5*) con la famiglia in questione, nonché i dozzinanti (110-7*). La suddetta definizione include, come caso limite, anche la famiglia composta di una sola persona, che si ha quando un individuo provvede ai propri bisogni in tutto o in parte mediante il proprio reddito da lavoro e da patrimonio.
    Un altro esempio, in Italia, è costituito dalla cosiddetta famiglia anagrafica, definita nella legge sull’anagrafe (212-1).

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Precisando un significato assunto dal termine generazione1 nel linguaggio corrente, i demografi impiegano questo vocabolo per designare un gruppo di individui nati in uno stesso periodo, il quale, se non viene fornita indicazione diversa, usualmente viene inteso come un anno di calendario (137-1*). Generalizzando questa nozione di generazione si arriva a quella di coorte2 (neol.), o insieme di individui che in uno stesso periodo hanno tutti vissuto un dato evento (201-3), come ad esempio la nascita (601-3*), o il matrimonio (501-4). Il vocabolo generazione2 viene spesso usato come sinonimo di coorte; ad esempio, si parla di generazioni di matrimoni. In demografia, come in genealogia, il vocabolo generazione3 può anche designare tutta la discendenza (114-1) di una generazione nel senso di 116-1. Talvolta, come per il calcolo dell’intervallo medio fra generazioni successive (713-1), si considerano generazioni di individui di un solo sesso: così, si hanno generazioni di maschi4, o generazioni maschili4, costituite dai figli (112-6) di una generazione (116-1) di maschi, e analogamente generazioni di femmine5, o generazioni femminili5, costituite dalle figlie di una generazione di femmine.

  • 1. Il termine generazione (s.f.) indica pure l’azione del generare (v.t.). Gl appartenenti ad una generazione, nel senso di 116-1, son detti coevi.
  • 2. La coorte, non è sempre un insieme di individui, ma, in generale, un insieme di casi individuali considerati a partire da un punto di partenza comune, in funzione del tempo o di altra variabile. Nello stesso senso si adopera anche il vocabolo contingente (s.m.), ma trattasi di denominazione meno felice, in quanto il vocabolo è affatto generico.
  • 4. Nella terminologia militare, la classe indica una generazione (116-1) di coscritti, cioè l’insieme dei nati maschi in un dato anno di calendario.

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Capitolo | Generalità indice 1 | Elaborazione delle statistiche demografiche indice 2 | Stato della popolazione indice 3 | Mortalità e morbosità indice 4 | Nuzialità indice 5 | Fecondità e fertilità indice 6 | Movimento generale della popolazione e riproduttività indice 7 | Migrazioni indice 8 | Demografia e problemi economico-sociali indice 9
Sezione | 10 | 11 | 12 | 13 | 14 | 15 | 16 | 20 | 21 | 22 | 23 | 30 | 31 | 32 | 33 | 34 | 35 | 40 | 41 | 42 | 43 | 50 | 51 | 52 | 60 | 61 | 62 | 63 | 70 | 71 | 72 | 80 | 81 | 90 | 91 | 92 | 93